Ta-al-taka

Le Emozioni

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view post Posted on 10/5/2011, 19:27
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Date: 09 March 2009 11:47 AM
Topic: Using Your Emotions – Theun Mares

Usare Le Vostre Emozioni

Al giorno d’oggi sempre più persone diventano consapevoli di quanto sia importante riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, invece di sopprimerle. La “fermezza di carattere” degli inglesi sta venendo gradualmente tralasciata. Comunque e’ abbastanza triste notare che non vi e’ alcuna comprensione di cosa le emozioni siano in realtà, e che cosa significa esprimerle.

Della stesso valore e’ non comprendere che le emozioni possono e devono essere usate in modo costruttivo, invece di compiacersi con le loro conseguenze distruttive. La maggior parte delle persone oggi sono consapevoli che sopprimere le emozioni apporta aspetti negativi, e come questi a lungo andare portano a delle malattie (dis-ease – in-felicita’). Tuttavia notiamo anche un aumento di episodi in cui viene permesso alle emozioni di mostrarsi impazzite.

Cosi’ troviamo dappertutto un numero crescente di reazioni emotive fuori controllo, persone che perdono il controllo delle proprie emozioni a casa propria, in pubblico, in tv, e in molte altre forme come la follia sulla strada ecc. In aggiunta si incoraggia la gente ad “esprimere” la loro collera, ci sono diverse terapie che suggeriscono di tirar fuori la propria collera, in gruppi, o con l’uso di attrezzi, come con dei cuscini innocenti, sui quali i pazienti possono sfogare la loro furia soppressa da molto tempo. Per un breve periodo di tempo, queste tecniche possono essere d’aiuto, poiché liberano veramente la pressione. Liberano pero’ solo la pressione, ma non si rivolgono alla causa o non apportano alcun cambiamento. Molto spesso quelle persone ritornano a indulgere nelle loro emozioni ancora e ancora. Lo scopo di questo articolo non e’ trattare in modo completo le emozioni, o spiegare la differenza tra emozioni e sensazioni (poiché non sono la stessa cosa), ma semplicemente stabilire dei punti fermi per lavorare con le emozioni.

I Toltechi dicono che ci sono solo quattro emozioni pure, tutte le altre, non considerando le sensazioni, sono una miscela di esse. Le quattro emozioni pure sono joy-entusiasmo, melancholy-noia, anger-collera e fear-paura. Quando ci si occupa delle emozioni il primo punto e’ di assumere completa responsabilità di esse. Non scaturiscono dal nulla e non “capitano” a te. Le hai causate, le hai richiamate per mezzo della qualità e della profondità della tua percezione.

In altre parole, è il modo in cui percepisci, o hai sempre percepito, un avvenimento o una certa cosa nella tua vita, che fa sorgere un impulso emozionale. Perché la gente reagisce allo stesso modo quando qualcuno spinge lo stesso bottone? Semplicemente perché la percezione che avvolge questi bottoni non e’ mai cambiata! Allo stesso modo, se un’altra persona alla guida vi taglia la strada nel traffico, è la vostra percezione di questo evento che vi fa reagire con furia! Che cosa si può fare? In primo luogo, accettando la propria responsabilità per le proprie emozioni, riconoscendo che abbiamo la capacita’ di cambiarle, in modo da non reagire più. Come si può fare? Devi USARE le tue emozioni.

Abbiamo tutti una certa famigliarità con la collera. Sappiamo che la collera e’ il desiderio di combattere. Ma lo vogliamo usare negativamente per annichilire le altre persone, o vi e’ un modo di usarlo maggiormente costruttivo? Perciò possiamo usare la collera per combattere e raggiungere la lucidità, chiedendo che cosa stia effettivamente avvenendo in questa situazione. Quindi quando diventate improvvisamente collerici, USATE la collera, che e’ il desiderio di combattere, NON per strangolare l’altra persona, ma per ottenere una vera obiettività sulla situazione, e, molto più importante, per sapere PERCHE’ vi siete incazzati. Il fatto che TU hai tirato fuori il desiderio di combattere per la lucidità significa che TU hai qualcosa da imparare dalla situazione, e ciò include la percezione della situazione. Naturalmente, in tutto questo, nel combattere per la lucidità non e’ necessario andare a casa e pensarci sopra. Puoi imparare a pensare e combattere allo stesso tempo. Ma dovrebbe esserti chiaro che la battaglia che stai combattendo e’ per la tua lucidità, e che non stai semplicemente reagendo a qualsiasi cosa che ti attacca.

Sebbene talvolta possa essere alquanto gratificante dare a qualcuno “il fatto suo”, te ne andrai sempre via sapendo di non aver cambiato alcunché ne’ te stesso, ne’ l’altra persona, ne’ la situazione, e non hai imparato niente. E PERCHE’ devi causare per imparare, allora ricauserai un’esperienza simile di nuovo! Dal momento che accetti la tua responsabilità per le tue esperienze e le tue emozioni, sarai sempre capace di USARLE per ottenere la lucidità di cui hai bisogno, per cambiare la situazione, o se non puoi cambiarla subito, al limite per cambiare la tua percezione. E in questo modo, nessuno potrà schiacciare i tuoi bottoni. Invece di reagire, sarai capace di rispondere, e nella tua risposta, sarai capace di scegliere il comportamento più appropriato.


Vedi anche: QUI

Edited by Yagannath - 21/10/2016, 14:00
 
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view post Posted on 10/5/2011, 19:53
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Emozione definizione:
L’emozione e’ il punto di trasmissione tra il pensiero e l’azione fisica. Passando per l’emozione il pensiero cerca di far terminare o di far iniziare una azione. Per esempio la collera cerca di fermare l’azione esterna mentre la paura avvia l’azione della persona (fuggire).

Vediamo come le emozioni fluiscono con un esempio:
Un bambino ha ricevuto in regalo una bicicletta che desiderava da molto tempo, e’ sceso in cortile molto contento e subito ha incominciato ad andare in bicicletta (entusiasmo), a un certo punto vede un grosso cane in strada che sembra voler entrare nel cortile e questo fa scendere l’interesse di continuare a usare la bicicletta (leggero interesse). Il problema del cane fa si che eviti la parte del cortile vicino alla porta pur continuando a pedalare e cosi’ si sente ancora a suo agio (soddisfatto). Ora il cane e’ vicino al cancello del cortile e sembra che voglia entrare, il bambino non ha più voglia di andare in bici e la lascia contro il muro (noia). Il cane e’ entrato e il bambino cerca di mandalo via dicendo “vai via” (risentimento), il cane se ne frega e continua ad avanzare verso di lui, il bambino si arrabbia e cerca di tirargli un bastone (collera). Il cane prende in bocca il bastone e si avvicina al bambino mostrando i denti allora il bambino si spaventa (paura) e tenta di scappare ma il cane corre e si avvicina allora il bambino si mette a piangere (afflizione) ormai il cane e’ di fronte a lui e il bambino si siede per terra senza tentare di muoversi (apatia). Ora il cane posa il bastone e se ne va. Il bambino risale la scala delle emozioni che abbiamo visto e dieci minuti dopo gira ancora in bici nel cortile.

Ora si possono analizzare in questo modo:
Quelle positive sono quelle dove una persona agisce cioe' e' causativo.
Quelle negative sono quelle in cui una persona reagisce cioe' subisce gli stimoli dell'ambiente circostante e diventa effetto.

Un guerriero non puo' diventare effetto, se no non riconoscerebbe la sfida e non sarebbe in controllo.

Riprendo l’esempio del cane e faccio notare che il bambino ha smesso di causare appena sceso al di sotto di noia, l’ultima azione causativa e’ stata lasciarla contro il muro, ed ha incominciato a reagire agli stimoli dell’ambiente cercando di mandare via il cane.
 
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cismiz
view post Posted on 19/5/2011, 20:42




Interessante il discorso, però non ho ben compreso cosa si intende con la parola lucidità.. si vuole indicare la consapevolezza di sè nel momento in cui scatta l'emozione?
 
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view post Posted on 19/5/2011, 20:52
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Flower girl

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CITAZIONE
si vuole indicare la consapevolezza di sè nel momento in cui scatta l'emozione?

Sì...Essere presente,vigile e consapevole anche quando vorresti staccare la testa ad una persona odiosa davanti a te,mentre senti il sangue ribollire nelle vene e il corpo tremare per la rabbia...(In questo modo hai la lucidità di decidere se continuare o no... :ph34r: )XD
Tolle spiega molto bene questo.
 
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cismiz
view post Posted on 20/5/2011, 20:55




ok grazie, si cmq ho letto il potere di adesso di tolle =)
 
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view post Posted on 13/10/2014, 21:54
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Il punto in questione riguarda la differenza tra sensazioni ed emozioni. Realizza che queste due parole non sono identiche o sinonimi. Le sensazioni possono spesso scatenare emozioni, e per questo anche pensieri, ma le sensazioni non sono emozioni. La vera natura delle sensazioni sarà trattata nei prossimi volumi, ma per ora è sufficiente dire che le sensazioni sono la registrazione delle conoscenze sul lato sinistro per cui la mente razionale non ha alcun quadro di riferimento. Le emozioni d’altra parte, sono impulsi secondari generati dall’atto della percezione, e dipendono dall’individuale livello di sobrietà, saranno sia pure nella loro semplicità che impure nella loro complessità. (Rif: Theun Mares – Il Ritorno dei Guerrieri)

Occorre ricordare che i termini “emozione” e “sensazione” non sono sinonimi. L’emozione è un effetto secondario durante l’atto della percezione, mentre la sensazione è la registrazione della conoscenza irrazionale.
...
Inoltre, bisogna ricordare che le sensazioni e le emozioni non sono la stessa cosa. Le emozioni nascono sempre da una specifica sensazione, ed è proprio la sensazione il collegamento diretto con l’ignoto.
...
Sebbene la tecnica della ricapitolazione sia stata trattata nel Volume Uno, voglio sottolineare di nuovo che praticando questa tecnica non basta ricordare semplicemente le memorie intellettuali. Nella ricapitolazione ben fatta il guerriero rivive l'evento come se stesse accadendo di nuovo. L'unico modo per riuscirci è quello di rievocare le stesse emozioni e con la stessa intensità che avevano durante l'evento vero e proprio, e poi rivivere le sensazioni che hanno scatenato quelle emozioni.
...
Notate che l'emozione è espressione dell’intento, mentre il sentimento o la sensazione è espressione della conoscenza irrazionale. La distinzione tra i due sta in effetti in una linea sottile, ma comunque una distinzione essenziale, perché se al praticante non è chiara questa distinzione, prima o poi ci sarà confusione e imprecisione. A questo riguardo, sappiate che anche se l'emozione e le sensazioni sono strettamente collegate perché entrambi riguardano il lato sinistro, l'intento e l'irrazionale non sono la stessa cosa. Per chiarire la differenza rendetevi conto che ogni sensazione, che è espressione della conoscenza irrazionale, susciterà sempre qualche tipo di risposta emotiva, proprio come ogni pensiero razionale susciterà qualche tipo di emozione. Ma ricordate sempre che l'emozione è un’attivazione secondaria generata durante l'atto della percezione, che è come dire che l'intento si attiva come impulso secondario durante l'atto della percezione. (Rif: Theun Mares – Il Grido dell'Aquila)

Ma estendersi oltre il proprio quadro di riferimento significa dover entrare nell'ignoto, e l'unico modo in cui possiamo trovare la strada all'interno dell’ignoto, è quello di sentire e dare credito alle sensazioni, oppure dare credito alle intuizioni che arrivano esplorando quella particolare parte dell'ignoto. Senza questo sentire si diventa vittime della propria razionalizzazione, tentando di forzare l'ignoto ad adattarsi in modo logico a ciò che per noi è il conosciuto. Questo processo ci porta non solo a falsare le nuove conoscenze, ma anche a cadere inconsciamente nella trappola di usare questa nuova conoscenza per confermare a noi stessi le idee preconcette e i pregiudizi che fanno parte del nostro normale quadro di riferimento. (Rif: Theun Mares – Le Ombre del Lupo di Fuoco)
 
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