| Si dice spazio-tempo perché lo spazio e il modo di muoversi all'interno di uno spazio influenza lo "scorrere del tempo".
Il tempo assoluto non esiste per la fisica moderna. Quindi è relativo al percettore/osservatore e a due enti messi in relazione tra loro. Esempio tipico della relatività: Pino e Giorgio sincronizzano due orologi atomici e si dividono, uno va in montagna, l'altro al mare. Quando si incontrano di nuovo, il tempo di Giorgio ha una misurazione minore ( scorreva più lentamente per lui ). La fantascienza ci ha giocato molto su questo, ma è vero. E' misurato.
Nell'esempio iniziale che hai fatto, tutti e tre le persone del condominio hanno letteralmente un tempo unico e personale: un loro tempo. Il tempo della tizia al piano di sopra non coincide con quello della persona sotto, fosse anche soltanto per velocità di movimento e l'altitudine. Poco importa che non ci accorgiamo del "delay" perché è infinitesimale, in questi esempi. In realtà c'é. Il mio tempo non coincide con il tuo, se ci mettiamo in relazione. Per avere lo stesso tempo dovremmo... essere nello stesso spazio e sottoposti alle medesime condizioni. Quindi essere sovrapposti. Ed è tecnicamente impossibile, a livello fisico.
Però io non volevo dire questo, per quanto la relatività sia carina nel far comprendere come la percezione ordinaria del tempo sia un po' come l'orizzonte della terra: che sembra piatto ma non lo è. Volevo semmai indagare cosa volesse dire Baston ( e non solo lui ) quando dice che il tempo non scorre. Nell'esempio che fai, e in quello prima, riporti la percezione di un cambiamento in uno spazio ( un condominio, una stanza ) e chiami tempo l'intervallo percettivo di questo cambiamento. Ma quello è letteralmente uno scorrere. Ma se non scorre, il tempo reale non può essere quella cosa lì. Quello semmai è l'effetto dell'inganno percettivo, e il modo con cui la nostra mente lo percepisce. Ma sappiamo che la nostra mente non percepisce direttamente il reale.
Le fibre energetiche sono fatte di tempo il quale non scorre, come sembra a noi, ma si estende in infinite posizioni parallele, ognuna delle quali è un mondo a sè
Ricordo Baston dire da qualche parte che ricapitolare ha vari livelli, e se non ricordo male, in relazione all'intensità della ricapitolazione, diciamo. Si spazia dal semplice "ricordare mentale", al "sognare" il ricordo, fino all'"essere di fatto nel ricordo", quindi ancora una volta lì.
Può anche darsi sia una metafora. Nondimento è quel che dicevano anche nell'ipnosi regressiva e in altre esperienze similari. Cioè, in questo scenario entreresti in una "modalità del tempo" che ti porta là, perché quel tempo è un mondo a parte ed esiste sempre, a prescindere dal fatto che non sia più allineato con te. Baston dice "infinite posizioni parallele", ma è come fossero tante stanze eternamente parallele l'una all'altra, usando un'altra immagine.
Non so se mi spiego. Poi per carità, magari ho frainteso Baston e altri concetti.
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